Aggiornamenti

In questa sezione Aggiornamenti troverà una selezione di articoli apparsi nella nostra newsletter. Per una panoramica completa visiti il nostro Archivio.

Bedrocan lancia un nuovo prodotto a base di cannabis ad alto contenuto di CBD

Il produttore di cannabis Bedrocan sta per commercializzare una nuova varietà di cannabis con un contenuto di cannabidiolo (CBD) del 14 per cento. In questo modo, l’azienda risponde alla crescente domanda di cannabis medicinale ad alto contenuto di CBD. La nuova varietà sarà prodotta principalmente nel nuovo stabilimento in Danimarca. “La nuova varietà di CBD sarà disponibile con il marchio Bedrolina®”, rivela il CEO Jaap Erkelens.

C’è molta richiesta di prodotti CBD con livelli elevati di CBD. I produttori di farmaci di solito trasformano il CBD contenuto nella cannabis in oli o pomate medicinali. Continua Erkelens: “Le varietà di canapa coltivate in campo aperto in tutto il mondo contengono spesso una percentuale di CBD inferiore, per cui è necessaria una maggiore quantità di biomassa. Inoltre, queste varietà di canapa non sono adatte alle applicazioni farmaceutiche. Bedrolina®, invece, è coltivata e confezionata interamente secondo le norme GMCCP e GMP ed è priva di pesticidi e altre sostanze contaminanti”.

Come entrare in contatto con Bedrocan?

Nome commerciale: Bedrolina®
Nome della cultivar: Cannabis sativa L. ‘Janna’
CBD: 14%
THC: 1%

Bedrocan sarà in Italia al CPHI di Milano, l’8 e il 9 ottobre 2024, per illustrare i programmi futuri ai membri dell’industria farmaceutica. Se desidera fissare un appuntamento con uno dei nostri rappresentanti, può inviarci una richiesta a business@bedrocan.com e la contatteremo al più presto.

Lugar de producción en Dinamarca

El nuevo lugar de producción en Dinamarca sarà operativo nel primo trimestre del 2025. Erkelens racconta su questo progetto: “La fase di realizzazione è durata circa un anno e mezzo, ma abbiamo ottenuto esattamente ciò che volevamo. Tutto è stato allestito secondo il metodo Bedrocan, così da poter fornire cannabis medicinale standardizzata anche da questo stabilimento. Il vantaggio di operare a partire dalla Danimarca è la possibilità di lavorare senza l’intervento diretto di un’organizzazione governativa come nei Paesi Bassi”.

Database Cosing

Il produttore di cannabis prevede anche di coltivare Bedrolina® su larga scala all’aperto. Si tratta di una soluzione inedita, poiché attualmente Bedrocan coltiva solo al chiuso. Con la biomassa coltivata all’aperto, Bedrocan si rivolge principalmente all’industria cosmetica. La domanda di CBD è cresciuta notevolmente, in parte grazie all’inclusione del cannabidiolo di origine naturale nel database Cosing, ovvero la banca dati degli ingredienti cosmetici comuni, che elenca tutte le sostanze autorizzate nei prodotti cosmetici.

La cartuccia con cannabis Bedrocan® riceve la certificazione EU-GMP

La società di tecnologia medica Syqe ha raggiunto un importante traguardo: La cartuccia contenente la cannabis standardizzata di Bedrocan ha recentemente ricevuto la certificazione EU-GMP (buone pratiche di fabbricazione). Questa cartuccia è un componente essenziale dell’inalatore SyqeAir, un dispositivo innovativo che eroga dosi misurate e omogenee di THC e cannabinoidi a partire dalla cannabis a spettro completo, sotto forma di aerosol.

La cartuccia

La cartuccia contiene sessanta unità di cannabis standardizzata (VaporChips), riempite con Bedrocan®, un prodotto a base di cannabis che dal 2017 viene prodotto secondo le linee guida GMP. I produttori che desiderano commercializzare i loro prodotti nell’Unione europea devono rispettare le linee guida EU-GMP, che sono tra le più severe al mondo. Bedrocan segue inoltre delle linee guida simili per la coltivazione della cannabis medicinale, note come Buone pratiche di coltivazione della cannabis medicinale.

Certificazione

Hagit Kamin, CEO di SyqeAir afferma: “Ricevere la certificazione EU-GMP è un risultato straordinario sia per SyqeAir che per il settore della cannabis medicinale. Ciò sottolinea il nostro impegno incrollabile nel garantire sicurezza, qualità ed efficacia nella fornitura di soluzioni terapeutiche. Questa certificazione è la dimostrazione della nostra dedizione nel fornire ai pazienti e agli operatori sanitari una piattaforma innovativa e clinicamente testata per i trattamenti a base di cannabis”.

Le cartucce SyqeAir sono prodotte presso il sito di produzione dell’azienda in Israele. Per Syqe si tratta di un traguardo significativo, poiché consente all’azienda di commercializzare il dispositivo e le cartucce nei Paesi che aderiscono alle linee guida EU-GMP.

Raw To Inhaler

Non sono state osservate differenze sostanziali tra donne e uomini relativamente all’inalatore avanzato di cannabinoidi

Studi condotti in precedenza* hanno indicato differenze di genere in termini di sollievo dal dolore e di effetti collaterali: nello specifico, le donne sperimentano un numero maggiore di effetti collaterali correlati al trattamento.

In uno studio condotto recentemente su pazienti che accusavano prevalentemente dolore cronico, la riduzione del dolore è risultata simile per entrambi i generi e non sono state riscontrate differenze negli effetti avversi (AE). Difatti, la percentuale complessiva di effetti avversi (AE) è risultata relativamente bassa, attestandosi al 10%.

SyqeAir

I pazienti hanno ricevuto dosi per via inalatoria di Δ-9-THC somministrate mediante SyqeAir, un inalatore a dosaggio misurato che contiene Bedrocan® granulare, con una percentuale pari al 22% di Δ-9-THC, unitamente a tutti gli altri componenti della cannabis presenti nell’aerosol, come i cannabinoidi minori e i terpeni. Il trattamento realizzato utilizzando l’inalatore SyqeAir con le sue cartucce pre-caricate ha evidenziato livelli plasmatici di Δ-9-THC, frequenza cardiaca e pressione sanguigna nel complesso equiparabili. Inoltre, è stato riscontrato un miglioramento significativo della latenza, della durata e della qualità del sonno per ambedue i generi.

Irregolarità imputabili al dosaggio

“In altri studi era nota solo la concentrazione di Δ9-THC del materiale vegetale grezzo. La ricerca clinica condotta sull’inalatore SyqeAir evidenzia che le differenze riferite in precedenza erano verosimilmente irregolarità imputabili al dosaggio della cannabis flos non standardizzata. L’inalatore SyqeAir eroga un dosaggio preciso di Δ-9-THC sotto forma di aerosol nei polmoni dei pazienti. Questo è un progresso di rilievo nella ricerca clinica sui medicinali cannabinoidi per inalazione”, sostiene il Dr. Joshua (Shuki) Aviram, Direttore degli Affari Clinici di Syqe Medical. “Il presente studio apporta le più solide evidenze in merito alla sicurezza e all’efficacia della tecnologia dell’inalatore SyqeAir e delle sue cartucce standardizzate che erogano cannabis flos prodotte da Bedrocan.”

Tali risultanze dimostrano l’importanza della cannabis flos standardizzata e dei miglioramenti tecnologici di cui dispone l’inalatore a dosaggio misurato SyqeAir.

Ulteriori informazioni sullo studio relativo all’inalatore SyqeAir.

Unità di ricerca clinica Bedrocan

L’unità di ricerca clinica di Bedrocan con sede nei Paesi Bassi intraprenderà a breve ricerche supplementari sul Bedrocan®; nome commerciale della varietà Cannabis sativa L. “Afina”. Il trial randomizzato, in doppio cieco e controllato valuterà gli effetti acuti soggettivi, comportamentali, cognitivi, cardiovascolari e farmacocinetici dopo l’inalazione di Bedrocan® – Δ-9-THC al 22%. Si focalizzerà inoltre sulle differenze potenziali tra maschi e femmine.

*)  Riferimenti

Un’associazione di pazienti sensibilizza sulla cannabis ad uso medico in Italia

L’Italia è uno dei pochi Paesi in cui è possibile il rimborso delle spese per la cannabis ad uso medico. Come funziona in ciascuna regione italiana? In qualità di paziente esperta, Isabella Palazzo, fondatrice dell’’associazione italiana Tutela Pazienti Cannabis Medica A.P.S. E.T.S. contribuisce alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica sull’accesso alla cannabis ad uso medico in Italia. L’associazione organizza seminari per gli operatori sanitari, fornendo informazioni ai pazienti su come accedere alla cannabis ad uso medico e su come si possano coprire i costi attraverso il Servizio Sanitario Nazionale (SSN).

A misura dei pazienti

Isabella Palazzo è la presidentessa dell’associazione. Affetta da diverse patologie che nel complesso le causano molto dolore, ha iniziato a usare la cannabis ad uso medico perché i farmaci convenzionali non alleviavano i suoi sintomi. Come paziente che utilizza cannabis ad uso medico, ha vissuto in prima persona le sfide che i pazienti devono affrontare per accedere alla cannabis terapeutico in Italia. Per questo motivo ha deciso di creare questa associazione di pazienti: “Sono stata guidata dalla necessità degli ammalati italiani, che sono abbandonati alla loro sorte quando si parla di cannabis ad uso medico.” Secondo Isabella, nonostante sia legale in Italia dal 2006, i medici italiani hanno ancora forti pregiudizi nei confronti della cannabis: “I pazienti sono spesso denigrati dai medici quando chiedono un trattamento a base di cannabis.”

Cannabis gratuita

Nei suoi dodici anni di vita come paziente, Isabella ha potuto ottenere la cannabis ad uso medico gratuitamente per dieci anni. Attualmente, il governo italiano permette che i costi della cannabis ad uso medico siano rimborsati dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Tuttavia, è previsto un tetto massimo per i costi e la copertura è consentita solo su prescrizione medica per specifiche patologie. Le regioni italiane hanno l’autonomia di stabilire per quali patologie si possono coprire i costi e possono designare i medici idonei a prescriverla, con differenze da regione a regione. Isabella: “Purtroppo rimangono delle barriere per l’accesso da parte dei pazienti alla cannabis ad uso medico. Le leggi regionali non sono di aiuto perché ci sono molte discrepanze. Per esempio, nella regione Molise non esiste una legge regionale e i pazienti che vogliono accedere a questo trattamento sono costretti a sostenere i costi da soli.”

Seminari

L’associazione di pazienti offre seminari rivolti a medici e farmacisti in diverse regioni d’Italia. Nel corso dei seminari, viene fornita una panoramica completa della ricerca sulla cannabis, sulle modalità di prescrizione della cannabis ad uso medico in Italia e maggiori informazioni sulle preparazioni magistrali. Il primo seminario si è tenuto a Milano nel febbraio di quest’anno. Un altro seminario si è svolto il 16 maggio nella città di Ferrara, in Emilia-Romagna. Secondo Isabella, l’associazione si concentra sulla sensibilizzazione dei medici di tutta Italia: “Piuttosto che sensibilizzare i pazienti, che a volte ne sanno più dei medici, vogliamo sensibilizzare i medici, che sono davvero restii a prescrivere la cannabis.”

I medici e i farmacisti possono iscriversi attraverso il sito web dell’associazione.

Workshop In Milan 1

Cannabis in Italia

In Italia è legale coltivare, vendere e importare cannabis ad uso medico, per cui è necessaria l’autorizzazione del Ministero della Salute italiano. La coltivazione, la vendita e l’importazione sono gestite principalmente dallo Stato, mentre le forze armate italiane guidano la produzione locale. La cannabis prodotta da Bedrocan viene importata anche dai Paesi Bassi, attraverso l’Office of Medicinal Cannabis (OMC). Il governo italiano può anche aprire periodicamente gare d’appalto pubbliche per soddisfare un eccesso della domanda. Secondo i dati del Ministero della Salute italiano, nel 2023 sono state distribuite in Italia più di 1,4 tonnellate di cannabis, compresi gli estratti di cannabis.

La RM cerebrale mostra gli effetti del CBD sulle psicosi

Cosa succede nel cervello dei pazienti psichiatrici quando viene loro somministrato il CBD? E soprattutto cosa accade nei pazienti con psicosi? Il ricercatore capo Matthijs Bossong, che collabora con Bedrocan, è rimasto talmente affascinato da questa domanda che per tre anni ha raccolto dati presso il Centro medico universitario di Utrecht per approfondire gli effetti del cannabidiolo (CBD) sul cervello.

Durante lo studio, a 31 pazienti è stata somministrata una capsula contenente 600 milligrammi di CBD o un placebo ogni giorno per quattro settimane. Prima e dopo il trattamento sono state eseguite e confrontate le RM. Dalle RM è emerso che il CBD esercita un effetto positivo sulle connessioni cerebrali coinvolte nella psicosi. Bossong: «Dopo l’uso, la connettività tra le regioni cerebrali si è normalizzata. Studi precedenti avevano già dimostrato che il CBD può svolgere un effetto positivo sui disturbi e sui sintomi dei pazienti. Abbiamo dimostrato per la prima volta quali meccanismi cerebrali sono coinvolti.»

Psychosis and CBD

Perché ha ritenuto importante mostrare l’effetto del CBD sul cervello?

Sono sempre stato affascinato dal comportamento deviante e in questo studio ho parlato anche con pazienti che difficilmente riuscivano a distinguere la verità dalla finzione. Il disturbo psicotico è una malattia cerebrale molto grave che causa deliri e allucinazioni nelle persone affette. Tuttavia, i farmaci disponibili hanno un’efficacia limitata in un gruppo significativo di pazienti con psicosi. C’è quindi un’urgente necessità di nuovi farmaci. Dopo aver concluso nella mia ricerca di dottorato che la somministrazione di THC, la sostanza psicoattiva della cannabis, a volontari sani, provoca una funzione cerebrale “simile a quella della psicosi”ho pensato di verificare se il trattamento con CBD in pazienti affetti da psicosi potesse portare alla normalizzazione delle funzioni cerebrali anomale.

Cosa succede nel cervello di una persona affetta da psicosi?

Sappiamo che i pazienti con disturbo psicotico presentano una serie di funzioni cerebrali alterate. Ad esempio, la connettività tra una serie di importanti aree cerebrali è interrotta nei pazienti nel cosiddetto “sistema della condizione di default”. Si tratta di una rete di regioni cerebrali che si attivano quando l’attenzione è rivolta all’interno, ai propri pensieri e alle proprie percezioni. L’alterazione della connettività del sistema della condizione di default comporta deliri e allucinazioni.

Come si può vedere in una RM se la connettività cerebrale si normalizza dopo l’uso di CBD?

La connettività funzionale fa in modo che alcune regioni cerebrali siano attive contemporaneamente. Ad esempio, quando si sogna immersi nei propri pensieri, alcune aree cerebrali si attivano congiuntamente, mentre altre aree mostrano attività quando si svolge un compito di memoria difficile. È possibile misurare questa coerenza nell’attività eseguendo una serie di calcoli sulle scansioni di risonanza magnetica funzionale eseguite.

Anche i pazienti che hanno partecipato allo studio si sono sentiti meglio?

In questo studio abbiamo dimostrato che la normalizzazione delle funzioni cerebrali dopo la CBD è associata a una diminuzione dei disturbi e dei sintomi. I pazienti che hanno mostrato un miglioramento delle funzioni cerebrali dopo il trattamento con CBD hanno anche manifestato meno sintomi psicotici. Ciò indica che gli effetti del CBD sulla funzione cerebrale sono coinvolti nel miglioramento clinico dei pazienti.

Il consumo di cannabis può anche scatenare psicosi. Anche la Sua ricerca dice qualcosa su questo fenomeno?

La sostanza presente nella cannabis responsabile della relazione tra il consumo di cannabis e l’insorgenza di psicosi è il THC. Il CBD è, per così dire, la controparte del THC. Mentre il THC può scatenare la psicosi, la nostra ricerca contribuisce all’idea che il CBD, invece, abbia proprietà antipsicotiche.

I risultati dello studio sono stati pubblicati sul Journal of Psychiatric Research.

Contact Us

We're not around right now. But you can send us an email and we'll get back to you, asap.

Not readable? Change text.

Digita il testo e premi Invio per eseguire la ricerca

Fumare la cannabis vs. vaporizzarla
SyqeAir nessuna differenza di genere