Bedrocan sostiene una ricerca unica nel suo genere sul dolore refrattario
Il Centro danese per la ricerca clinica condurrà ricerche sul trattamento dei pazienti affetti da dolore cronico a cui sono stati prescritti i prodotti Bedrocan® e Bediol®. Bedrocan sostiene finanziariamente la ricerca in collaborazione con Nordic Cannabis Research, un centro di ricerca di CannGros, il distributore dei prodotti Bedrocan in Danimarca. I ricercatori analizzeranno i dati retrospettivi di 415 pazienti danesi trattati presso la clinica danese del dolore Horsted.
Dati reali
Secondo il dottor Mikael Kowal, coordinatore della ricerca presso Bedrocan, si tratta di uno studio retrospettivo unico nel suo genere: “Non capita spesso che i ricercatori abbiano accesso a dati reali ed affidabili sui pazienti con dolore cronico refrattarioche utilizzano prodotti Bedrocan”.
Lo scopo dello studio è di valutare l’efficacia e la tollerabilità della cannabis a uso medicinale nei pazienti con dolore cronico che non rispondono adeguatamente ai farmaci convenzionali. Tra le altre cose, si esamina se gli attuali antidolorifici convenzionali, come gli oppioidi, e gli effetti collaterali associati sono stati ridotti dopo l’inizio della somministrazione della cannabis a uso medicinale aggiuntiva. Le conoscenze sull’efficacia e la tollerabilità dei cannabinoidi, i principi attivi della cannabis a uso medico, sono finora limitate. I ricercatori sperano di identificare potenziali indicatori che dimostrino che la cannabis può essere usata come terapia aggiuntiva con l’obiettivo di ridurre significativamente il dolore e, di conseguenza, migliorare la qualità di vita dei pazienti.
L’analisi dei dati retrospettivi si concentrerà sui pazienti a cui sono stati prescritti i prodotti medicinali a base di cannabis Bediol (THC 6,3% | CBD 8%) e Bedrocan (THC 22% | CBD <1,0%) durante il trattamento ambulatoriale. Si tratta di pazienti con dolore neuropatico refrattario, spasticità dovuta a sclerosi multipla o lesione del midollo spinale. Per “dolore refrattario” s’intende un dolore che non risponde adeguatamente alla terapia convenzionale.
I risultati della ricerca sono attesi per la metà del 2021.